PIANTE ADATTOGENE: FOCUS SUL GINSENG
Si tratta di una delle più note piante “adattogene”, cioè quelle capaci di dare una marcia in più in caso di cali psicofisici e scarsa resistenza allo stress. Costituisce, perciò, una risorsa da tenere sempre a portata di mano: ecco come agisce…
Il termine “adattogeno” è stato coniato negli anni ’70 dall’Istituto Erboristico Svedese alla fine di alcune ricerche sulle piante che hanno un’azione positiva sullo stress. Così, in questa categoria, sono state inserite, tra l’altro, il ginseng e l’eleuterococco, due piante dalle proprietà davvero importanti per la salute.
In questa puntata, ti sveliamo i punti di forza del ginseng.
SEI GIÙ DI TONO? IL GINSENG TI RICARICA LE BATTERIE!
La sua radice era già nota nell’antichità per la sua efficacia come pianta energizzante: Shen Nung, il famoso “Imperatore contadino” cinese, vissuto circa 5000 anni fa, sosteneva che il ginseng “ristabilisce il cinque visceri, armonizza le energie, rinvigorisce lo spirito, allevia l’ansietà, elimina le sostanze tossiche, ravviva gli occhi, allarga il cuore e migliora il pensiero.
Il suo uso continuo fortifica l’organismo e prolunga la vita”. In Oriente viene anche chiamato il “farmaco dell’armonia” per la sua azione antidepressiva e riequilibrante: oltre a essere un ottimo stimolante generale, infatti, è ideale quando c’è bisogno un sostegno in più per lavorare, studiare e svolgere le attività quotidiane senza risentire eccessivamente della fatica e dello stress. Uno dei suoi segreti sono i ginsenosidi, un gruppo di sostanze chiamate saponine triterpeniche, presenti nella radice della pianta: la loro azione si manifesta su più livelli, ma molto dipende dalla varietà della pianta. Infatti, ne esistono di diverse tipologie, in base alla loro provenienza. Quella più apprezzata per la sua composizione e il contenuto bilanciato di ginsenosidi è la coreana (Panax ginseng C.A. Meyer).
Le diverse specie di ginseng
Sotto il termine generico di ginseng si celano diverse tipologie botaniche dalle proprietà tonico-adattogene. Tra le principali, ricordiamo il ginseng asiatico (Panax ginseng C.A. Meyer), quello nordamericano (Panax quinquefolius L.), il giapponese (Panax japonicus C.A. Meyer), l’himalayano (Panax pseudoginseng Wallich), il cinese (Panax notoginseng Burk) e il ginseng siberiano (Eleuterococcus senticosus Maxim). La loro composizione è differente sia dal punto di vista qualitativo, sia quantitativo: per esempio, secondo la medicina cinese il ginseng asiatico è “caldo”, mentre quello americano è “freddo”. Ciò significa che la specie asiatica ha un effetto maggiormente stimolante e accresce l’energia “yang” (la parte maschile), mentre quella americana è più calmante e alimenta lo “yin” (la donna). In parole povere, il ginseng coreano promuove l’energia yang e si oppone a un esubero dello yin.
La radice di Panax Ginseng C.A Meyer è sempre la stessa , cambia la qualità in base agli anni di permanenza nel terreno (massimo 6 anni), ma esistono due tipi di estratto di ginseng coreano, in base al tipo di lavorazione: rosso e bianco e attenzione il colore del prodotto finito è sempre lo stesso rossastro/bruno. Il ginseng bianco è la radice intera lavata, raschiata e poi essiccata al sole ed un estrazione a freddo. Il ginseng rosso, è prodotto dalla radice intera e fresca che passa in un tunnel di vapore a 120-130 °C. e in questo modo la radice assume il caratteristico colore rossastro prima di farne l’estrazione. Il contenuto di ginsenosidi è simile per le due qualità ma varia moltissimo in base agli anni della radice utilizzata.
Conoscilo meglio
Il ginseng coreano viene coltivato fino a un massimo di 6 anni prima di essere raccolto: come si è detto, è un rinvigorente generale che agisce sia a livello fisico, sia psichico. Infatti, anche l’OMS (l’Organizzazione mondiale della sanità), ne riconosce l’efficacia come tonico per l’organismo di chi è affaticato, di chi soffre di astenia (sindrome da stanchezza cronica), è in convalescenza, ma anche di chi ha bisogno di un aiuto per ritrovare la giusta concentrazione, quella indispensabile per affrontare gli impegni quotidiani. Inoltre, rafforza il sistema immunitario.
In fitoterapia, sono stati individuati nelle radici almeno 25 tipi di ginsenosidi, ognuno dei quali è in grado di agire su differenti tessuti dell’organismo, determinando le relative risposte organiche. La differente provenienza comporta una diversa composizione e percentuale di ginsenosidi, con distinte indicazioni fitoterapiche . Per esempio, il ginseng coreano ha un’azione più stimolante, mentre quello americano ha un effetto più calmante sul sistema nervoso centrale.
Perché ti aiuta?
Lo stress è un amico-nemico molto particolare: da un lato, ti può salvare la vita facendoti reagire prontamente in caso di pericolo improvviso e limitato nel tempo, ma si trasforma in un nemico se è eccessivo e continuato: il ginseng va così a compensare il calo di energie e la reattività dell’organismo nei confronti dei fattori esterni.
Cosa trovi in commercio
Il ginseng è presente in commercio sotto varie formulazioni: estratto molle, radici in polvere, estratti idroalcolici, ecc. Ovviamente, il tipo di preparazione e di materia prima (e quindi di concentrazione) sono determinanti nel raggiungere i risultati voluti in base alle proprie necessità.
Controindicazioni
In genere il ginseng viene considerata una pianta più adatta agli uomini che alle donne, va assunto sempre di mattina perché proprio per la sua “carica energetica” può provocare insonnia. Essendo un adattogeno molto spesso nei primi giorni di assunzione accentua i fastidi di cui soffriamo per poi normalizzarli.
Curiosità
Molti scelgono di bere caffè al ginseng, è bene sapere che sono veramente pochi i bar dove al caffè viene aggiunto l’estratto solubile di ginseng. Nella maggior parte dei casi si tratta solo di caffè aromatizzato, molto spesso utilizzando liquirizia.
Seguici: PROSSIMAMENTE TI PARLEREMO DELL’ELEUTEROCOCCO, L’AMICO DELLE DONNE!