Non è da confondere con le altre sue “parenti” con il nome simile e sta sempre più suscitando l’interesse di medici e ricercatori.
Il riso rosso fermentato, infatti è un rimedio oramai noto da tempo, al centro dell’interesse scientifico per la sua capacità di ridurre principalmente la sintesi del colesterolo endogeno, ossia quello che il corpo produce e che non deriva dall’alimentazione.
Grazie alla sua corretta assunzione, si può migliorare il rapporto tra LDL (il colesterolo cattivo) e HDL (quello buono) e controllare i valori dei trigliceridi totali. Ma qual è il segreto del riso rosso fermentato e perché è così efficace?
La monacolina K aiuta ad abbassare il colesterolo
Il riso rosso fermentato contiene la monacolina K, una sostanza scoperta nel 1979 dal professor Aika Endo dell’Università di Tokyo durante le sue ricerche sulla fermentazione del lievito Monascus purpureus: egli notò che un metabolita prodotto dal processo fermentativo era in grado di inibire uno degli enzimi coinvolti dalla sintesi epatica del colesterolo, più precisamente la monacolina K, appunto.
Esistono diversi tipi di monacoline, ma è soprattutto la K a intervenire nel metabolismo epatico del colesterolo. La sua struttura chimica ricalca quella della lovastatina, una statina sintetica utilizzata in molti farmaci prescritti per abbassare l’eccesso di colesterolo. Anche la monacolina K ha un’azione farmacologicamente attiva e per questo è bene che venga assunta informandone il proprio medico, non superando la quantità massima che può essere presa quotidianamente che è di 10 mg, quindi attenzione ai dosaggi.
Il riso rosso negli integratori alimentari
In genere, negli integratori alimentari messi a punto per tenere sotto controllo il colesterolo vi sono altri ingredienti che lavorano in sinergia con il riso rosso: tra i più efficaci, per esempio, vi sono antiossidanti come l’astaxantina, il più potente finora scoperto, che contrasta la formazione delle placche aterosclerotiche che si formano per l’ossidazione del colesterolo LDL, oppure il carciofo, noto per aumentare la secrezione della bile riducendo i livelli di lipidi nel sangue, o la vitamina K2 di origine naturale, che impedisce al calcio di depositarsi sulle pareti dei vasi proteggendo l’apparato cardiocircolatorio, ma anche l’acido folico, importante per tenere sotto controllo i livelli di omocisteina (un amminoacido che, se in eccesso, può essere più pericoloso del colesterolo), oppure i policosanoli, derivati dalla canna da zucchero, che proteggono i vasi e contrastano anch’essi la formazione della placca.
Quindi, in caso di bisogno, scegli l’integratore più completo.
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